domenica 21 dicembre 2014

"Pupillae art dolls and characters": la fantasia è uno stile di vita!

"La fantasia è uno stile di vita.
Dare forma a una materia
Per creare un'immagine.
La lana dell'Appennino
È materia viva,
Materia ideale per le mie bambole,
i personaggi che popolano la mia fantasia."

Così Gioconda Pieracci, creatrice di "Pupillae art dolls and characters", ci accoglie nel suo mondo abitato da fanciulle sognanti, acrobate, danzatrici, animali e creature fantastiche, tutte nate esclusivamente con l'ausilio della lana dell'Appennino tosco-emiliano.  
Ho conosciuto Gioconda tempo fa, in un complicato intreccio di pagine Facebook e passioni condivise, e ho subito adorato le sue creazioni. Respirano colori e atmosfere per me familiari. La sua intervista era pronta da un po' di tempo e con essa inauguro una nuova sezione del blog ArJànas dedicata a farvi conoscere i miei artisti, artigiani e creativi preferiti!

Ma ora conosciamo meglio Gioconda e le creazioni "Pupillae art dolls and characters" attraverso le sue parole.

Ciao Gioconda! Ci parli un po' di te? 
Ho compiuto 40 anni quest'anno, un'età importante per una donna! Le mie passioni sono il teatro, la poesia e la letteratura in generale, da quando ho imparato a leggere sono diventata una lettrice appassionata. Recitare mi è sempre piaciuto tantissimo, fin da piccola, finché mi sono accostata al teatro vero e proprio amandolo molto e facendo parecchi sacrifici per inseguire questa mia passione che tutt'ora mi accompagna. Gli interessi che ho sono molti, amo la natura, amo molto viaggiare. Ho lo stesso approccio con le cose che ha un innamorato perciò nell'arco della vita mi sono appassionata a molte cose arrivando ad approfondirle. 

Com'è nata la tua passione per le bambole?
Le bambole mi hanno affascinata da sempre. Ricordo ancora la mia prima bambola di pezza realizzata e dipinta a mano da una zia, aveva gambe lunghe lunghe, la tenevo nel letto con me, poi ho avuto la Rossana, la mia prima bambola parlante e molte altre che ricordo una per una.  Delle bambole mi ha sempre affascinato lo sguardo. CiÚ che, delle bambole, ad alcuni inquieta a me attrae e mi costringe ad osservarle come se da un momento all'altro potessero comunicarmi qualcosa. In verità mi ha sempre attratto la riproduzione del corpo umano, le forme antropomorfiche, gli esseri con fattezze umane o pseudo-umane siano esse sculture o dipinti o altre forme d'arte. 

Quando hai deciso di realizzare la tua prima bambola?
Fin da bambina ho sempre amato creare delle bambole mie con il loro stile e i loro vestiti limitandomi a disegnarle;  facevo, insomma, quelle che vengono oggi definite "paper dolls" ed ero una grande stilista! Verso gli otto anni ho imparato a fare la maglia e l'uncinetto.  Ricordo che mia madre mandò me e mia sorella ad imparare queste antiche tecniche da una suora laica che mi è rimasta nel cuore, la Giovanna, che faceva le viole candite buonissime e ci fece uno dei regali più belli, la prima copia della mia vita de "Il piccolo Principe". Diciamo che questo è stato il primo incontro vero e proprio con la lana e da lì non ho mai smesso di sferruzzare e giocare coi filati, solo successivamente avrei "incontrato" la lana cardata. Parallelamente la mia creatività e la voglia di esprimermi ha preso varie strade, tutto ciò che è manualità mi attrae, il disegno, l'uso della creta. Mi affascina molto mescolare le tecniche. Una bambola importante che ho realizzato prima di cominciare la mia avventura con Pupillae è stata Pinuccia, che ho regalato a una mia grandissima amica. Una bambola coi capelli rossi, molto simpatica, realizzata in stoffa, il volto dipinto a mano e i vestiti fatti all'uncinetto. 

Quali ricordi hai del momento in cui la realizzasti?
Appena terminata "La Pinuccia"  non riuscivo a smettere di guardarla e capivo che in quella bambola c'era molto di me: ore della mia vita, la mia allegria, la mia malinconia, i miei sogni e un po' della mia bambina interiore. 

Le tue creazioni, attraverso i materiali, raccontano la tua terra. In che modo ti senti legata ad essa?
Io vivo sull'Appennino tosco-emiliano, sul confine tra Emilia e Toscana, in un'oasi di verde che spesso è un paradiso ma può diventare anche una terra molto dura perché viverci non é cosÏ facile, soprattutto d'inverno. E' necessario rinunciare a molte comodità e svaghi tipici della città e tutto diventa lontano e difficile da raggiungere. Il rapporto è complicato ma la bellezza ripaga degli sforzi. Svegliarsi una mattina e vedere una vallata imbiancata luccicare come un diamante sotto i raggi del sole, il contrasto tra il bianco e l'azzurro terso del cielo, l'aria profumata di neve, questo ti ripaga degli sforzi... e poi l'esplosione della primavera!  Soprattutto è una terra ispiratrice con le sue ombre, la sua storia antica e rurale, i sentieri nel bosco, gli animali selvatici, la Natura che è sempre presente e che sovrasta tutto il resto. Stare qui ti ricorda quanto è piccolo e impotente l'essere umano di fronte al tutto. Il mio paese non l'ho mai abbandonato ma sono tornata a vivere qui intorno ai 28 anni, qualche anno fa ho partecipato a un progetto del Parco Nazionale dell'Appennino tosco-emiliano per il recupero dei materiali antichi e ho conosciuto ed amato la lana naturale dell'Appennino. Questo materiale così caldo e rustico legato all'essenza dell'uomo e alla storia di tutto l'Appennino Italiano (perché la lana ha unito tutto l'Appennino da nord a sud nei tempi che furono)  mi ha conquistata da subito ed ho cominciato ad usarla per creare i miei personaggi... ed eccomi qui.

Hai un luogo del cuore in cui ami rifugiarti per trovare ispirazione?
Ho molti luoghi a cui sono legata, il luogo in cui trovo ispirazione non é uno spazio fisico. E' un passaggio nel bosco, la voce del fiume, la sala del teatro, i miei libri, i racconti di mio nonno, le persone che incontro sul mio cammino e tutte le suggestioni che mi propone il vivere giorno dopo giorno. 

Cosa ti piacerebbe trasmettere a chi osserva gli abitanti del mondo che hai creato? 
La fantasia é uno stile di vita. Vorrei  trasmettere un po' di sogno e un po' di poesia. Raccontare una favola buona e cattiva, un po' come la vita. 

Ecco alcune delle creazioni di Gioconda, vi consiglio di visitare il suo negozio Etsy!
Wuthering Heights

Frida Khalo

John Lennon

La regina delle nevi

Nessun commento:

Posta un commento