giovedì 25 dicembre 2014

Tessendo la gioia per un Rosso Natale

La sciarpa "Fiocchi di neve"
Sentite il profumino nell'aria? 
Quale? Beh, non ve lo so descrivere con precisione. È un profumo di legna arsa in stufe e camini, di elettrizzante attesa, di sogni di bambini. Il tempo passa, gli usi cambiano, ma quel profumo rimane sempre uguale, almeno per me. Forse perché so che nonostante tutto c'é comunque qualcuno che il Natale lo festeggia con semplicità e tenerezza...
Nel mio piccolo tengo vivo quel dolce profumo preparando orditi di un bel rosso allegro: nelle trame ripongo il fuoco dei desideri; nei bianchi ricami un tocco di magia; tre vie di bruna Terra, per ricordarsi di lottare per far vivere i propri sogni nella realtà. Tre vie, per non abbattersi di fronte alle difficoltà e andare avanti nel cammino. 
La prima sciarpa che voglio mostrarvi è "Fiocchi di neve". 
Ho cominciato a tesserla lo scorso Natale, ma non le ho dato l'ultimo punto finché non ho trovato la magia adatta a lei...
Ora che anche lei ha ricevuto il suo tocco magico posso mostrarvela :)
Sul bel manto tessuto risplendono candidi fiocchi di neve. Delicati, silenziosi, si posano... e si addormentano sognando la luce del mattino. Ciascun fiocco di neve che ho ricamato rappresenta un desiderio da esprimere. Ma non occorre essere avventati, i desideri non vanno sprecati: prima di chiudere gli occhi e affidare il proprio desiderio a ciascuno di essi occorrerà chiedere consiglio alla piccola Jana... ;)
La sciarpa è stata tessuta e ricamata a mano. Per lei ho usato trame di lana e un ordito che è un misto di lana merino e alpaca. Il bottone è stato creato a mano con un disco di quercia raccolto dalla legnaia: ho deciso che per un legno così bello non era ancora il momento di tramutarsi in cenere!

La sciarpa "Focolare"
La seconda sciarpa che vi mostro si chiama "Focolare", ed è nata dall'immagine di una calda e accogliente casetta nel bosco. Questa piccola casa è stata decorata con amore per accogliere il Natale e, sbirciando dal vetro lattiginoso della finestrella appannata, al suo interno potrete scorgere ogni Grazia: sulla tavola imbandita ci sono pietanze semplici ma che al solo guardarle mettono allegria; un bel camino riscalda l'atmosfera con il suo fuoco scoppiettante, l'albero di Natale è adorno di scintillanti campanelli dorati che tintinnano gioiosamente, mossi dalle zampine di una micetta birbante. Una fanciulla sta accoccolata nella sua bella poltrona e, avvolta in una calda coperta rossa, attende l'arrivo delle persone a lei care mentre legge un libro che le dipinge un sorriso sognante sul volto. Durante la lettura le sue mani giocano con il bianco pizzo della coperta, ne percorrono le curve come sentieri conosciuti... e infatti è davvero così. Sono state proprio le sue dita a intrecciare le rosse trame della coperta e a ornarne i bordi con l'aiuto del fidato uncinetto. Dopo aver fatto nascere qualcosa di così bello con il solo aiuto delle sue mani e dell'immaginazione, la fanciulla ha come l'impressione che niente sia impossibile. Grazie a questo genere di magia è riuscita a superare molti momenti difficili, e ora pensa a quali doni avrà da offrirle il Domani.
Pensando proprio a quel caldo manto rosso e bianco ho ideato e realizzato  la sciarpa  in lana e alpaca che potete ammirare nelle immagini. È tessuta a mano e ha il bordo realizzato all'uncinetto utilizzando un filato in lana color panna. Anche il suo bottone è fatto a mano tagliando a fettine un ramo di quercia destinato alla stufa. :)
Ovviamente, entrambe le storie accompagneranno le sciarpe in versione cartacea, per poter essere custodite e rilette con tranquillità...

Con queste due creazioni vi auguro un felice Natale, colmo di doni dell'Anima e di Luce.
I miei più dolci Auguri a tutti voi!

"Fiocchi di Neve"
"Focolare"
"Focolare": dettaglio della Jana danzante

Per informazioni o per acquistare le mie creazioni, Contattami! :)

domenica 21 dicembre 2014

"Pupillae art dolls and characters": la fantasia è uno stile di vita!

"La fantasia è uno stile di vita.
Dare forma a una materia
Per creare un'immagine.
La lana dell'Appennino
È materia viva,
Materia ideale per le mie bambole,
i personaggi che popolano la mia fantasia."

Così Gioconda Pieracci, creatrice di "Pupillae art dolls and characters", ci accoglie nel suo mondo abitato da fanciulle sognanti, acrobate, danzatrici, animali e creature fantastiche, tutte nate esclusivamente con l'ausilio della lana dell'Appennino tosco-emiliano.  
Ho conosciuto Gioconda tempo fa, in un complicato intreccio di pagine Facebook e passioni condivise, e ho subito adorato le sue creazioni. Respirano colori e atmosfere per me familiari. La sua intervista era pronta da un po' di tempo e con essa inauguro una nuova sezione del blog ArJànas dedicata a farvi conoscere i miei artisti, artigiani e creativi preferiti!

Ma ora conosciamo meglio Gioconda e le creazioni "Pupillae art dolls and characters" attraverso le sue parole.

Ciao Gioconda! Ci parli un po' di te? 
Ho compiuto 40 anni quest'anno, un'età importante per una donna! Le mie passioni sono il teatro, la poesia e la letteratura in generale, da quando ho imparato a leggere sono diventata una lettrice appassionata. Recitare mi è sempre piaciuto tantissimo, fin da piccola, finché mi sono accostata al teatro vero e proprio amandolo molto e facendo parecchi sacrifici per inseguire questa mia passione che tutt'ora mi accompagna. Gli interessi che ho sono molti, amo la natura, amo molto viaggiare. Ho lo stesso approccio con le cose che ha un innamorato perciò nell'arco della vita mi sono appassionata a molte cose arrivando ad approfondirle. 

Com'è nata la tua passione per le bambole?
Le bambole mi hanno affascinata da sempre. Ricordo ancora la mia prima bambola di pezza realizzata e dipinta a mano da una zia, aveva gambe lunghe lunghe, la tenevo nel letto con me, poi ho avuto la Rossana, la mia prima bambola parlante e molte altre che ricordo una per una.  Delle bambole mi ha sempre affascinato lo sguardo. CiÚ che, delle bambole, ad alcuni inquieta a me attrae e mi costringe ad osservarle come se da un momento all'altro potessero comunicarmi qualcosa. In verità mi ha sempre attratto la riproduzione del corpo umano, le forme antropomorfiche, gli esseri con fattezze umane o pseudo-umane siano esse sculture o dipinti o altre forme d'arte. 

Quando hai deciso di realizzare la tua prima bambola?
Fin da bambina ho sempre amato creare delle bambole mie con il loro stile e i loro vestiti limitandomi a disegnarle;  facevo, insomma, quelle che vengono oggi definite "paper dolls" ed ero una grande stilista! Verso gli otto anni ho imparato a fare la maglia e l'uncinetto.  Ricordo che mia madre mandò me e mia sorella ad imparare queste antiche tecniche da una suora laica che mi è rimasta nel cuore, la Giovanna, che faceva le viole candite buonissime e ci fece uno dei regali più belli, la prima copia della mia vita de "Il piccolo Principe". Diciamo che questo è stato il primo incontro vero e proprio con la lana e da lì non ho mai smesso di sferruzzare e giocare coi filati, solo successivamente avrei "incontrato" la lana cardata. Parallelamente la mia creatività e la voglia di esprimermi ha preso varie strade, tutto ciò che è manualità mi attrae, il disegno, l'uso della creta. Mi affascina molto mescolare le tecniche. Una bambola importante che ho realizzato prima di cominciare la mia avventura con Pupillae è stata Pinuccia, che ho regalato a una mia grandissima amica. Una bambola coi capelli rossi, molto simpatica, realizzata in stoffa, il volto dipinto a mano e i vestiti fatti all'uncinetto. 

Quali ricordi hai del momento in cui la realizzasti?
Appena terminata "La Pinuccia"  non riuscivo a smettere di guardarla e capivo che in quella bambola c'era molto di me: ore della mia vita, la mia allegria, la mia malinconia, i miei sogni e un po' della mia bambina interiore. 

Le tue creazioni, attraverso i materiali, raccontano la tua terra. In che modo ti senti legata ad essa?
Io vivo sull'Appennino tosco-emiliano, sul confine tra Emilia e Toscana, in un'oasi di verde che spesso è un paradiso ma può diventare anche una terra molto dura perché viverci non é cosÏ facile, soprattutto d'inverno. E' necessario rinunciare a molte comodità e svaghi tipici della città e tutto diventa lontano e difficile da raggiungere. Il rapporto è complicato ma la bellezza ripaga degli sforzi. Svegliarsi una mattina e vedere una vallata imbiancata luccicare come un diamante sotto i raggi del sole, il contrasto tra il bianco e l'azzurro terso del cielo, l'aria profumata di neve, questo ti ripaga degli sforzi... e poi l'esplosione della primavera!  Soprattutto è una terra ispiratrice con le sue ombre, la sua storia antica e rurale, i sentieri nel bosco, gli animali selvatici, la Natura che è sempre presente e che sovrasta tutto il resto. Stare qui ti ricorda quanto è piccolo e impotente l'essere umano di fronte al tutto. Il mio paese non l'ho mai abbandonato ma sono tornata a vivere qui intorno ai 28 anni, qualche anno fa ho partecipato a un progetto del Parco Nazionale dell'Appennino tosco-emiliano per il recupero dei materiali antichi e ho conosciuto ed amato la lana naturale dell'Appennino. Questo materiale così caldo e rustico legato all'essenza dell'uomo e alla storia di tutto l'Appennino Italiano (perché la lana ha unito tutto l'Appennino da nord a sud nei tempi che furono)  mi ha conquistata da subito ed ho cominciato ad usarla per creare i miei personaggi... ed eccomi qui.

Hai un luogo del cuore in cui ami rifugiarti per trovare ispirazione?
Ho molti luoghi a cui sono legata, il luogo in cui trovo ispirazione non é uno spazio fisico. E' un passaggio nel bosco, la voce del fiume, la sala del teatro, i miei libri, i racconti di mio nonno, le persone che incontro sul mio cammino e tutte le suggestioni che mi propone il vivere giorno dopo giorno. 

Cosa ti piacerebbe trasmettere a chi osserva gli abitanti del mondo che hai creato? 
La fantasia é uno stile di vita. Vorrei  trasmettere un po' di sogno e un po' di poesia. Raccontare una favola buona e cattiva, un po' come la vita. 

Ecco alcune delle creazioni di Gioconda, vi consiglio di visitare il suo negozio Etsy!
Wuthering Heights

Frida Khalo

John Lennon

La regina delle nevi

domenica 14 dicembre 2014

「トラタリアスでの 亜麻の手仕事」- "La Bella Sardegna" 〜 il rapporto del viaggio in Sardegna di nanalight 〜

Lo sguardo attento dell'artista Nanako Hiraki ha catturato alcuni frammenti delle tante lavorazioni tradizionali e artistiche della nostra Isola. Il lino, nato in terra sarda e reso filo dalle mie mani nella cornice del suggestivo borgo di Tratalias, è tra i protagonisti della mostra "La bella Sardegna", presso arts plus nymphs, a Osaka, visitabile fino al 21 dicembre. 

べっら・さるでーにゃ展
〜nanalight サルデーニャの旅の報告〜

会期 2014年 11月22日〜12月21日
※ 会期中の土日のみopen
12:00〜19:00
会場 arts plus nymphs [大阪・中之島]
530-0005
大阪市北区中之島4-1-17
瑛長ビル3F
06-6447-5127
map
Uno scorcio della mostra
"La Bella Sardegna"
〜 il rapporto del viaggio in Sardegna di nanalight 〜

Dal 22 novembre al 21 dicembre (apre solo sabato e domenica)

aperto dalle 12:00 alle 19:00
Presso "arts plus nymphs" (a Nakanoshima, Osaka)
arts plus nymphs (www.nymphs.jp)
3F, 4-1-17,Nakanoshima,cyuo-ku,Osaka-city
06-6447-5127
mappa
Ed ecco alcuni scatti dell'incontro con Nanako e della mostra.











Arianna さんのアトリエを訪ねました。

彼女は、亜麻を育て、糸を紡ぎ、機を織ります。

手作業で出来る規模の小さな畑を耕し、亜麻の種を撒き、育てて、刈取り、糸を紡ぐ。
彼女の工房には、誰でも入ることができて、亜麻を糸に紡ぎ織るまでの昔ながらの工程を説明してくれます。
家族の為に
生まれてくる子どもの為に
結婚する親友の為に
糸を紡いで織るものは、昔は売る為のものではなく、大切な人に捧げるものだった。
彼女は、亜麻の糸作りを説明しながら、その心を伝えようとしています。
私自身も祖母の作った升杯袋から同じような想いを感じていました。
だから、彼女のしていることにとても惹かれているのだと思います。
種まきから収穫から、全て彼女の手によって紡がれた糸を使って作られるネックレスやブレスレットには、特別なものを感じます。
妖精のネックレス
お腹に天然石
日本に持ち帰ります^ - ^







Potete vedere altre foto cliccando 

giovedì 11 dicembre 2014

"La casa delle trame luminose" - Le Erbe di Janas e altri racconti


Finalmente posso mostrarvi i primi due sacchetti realizzati in esclusiva per Le Erbe di Janas! Dato il mio interesse per i rimedi naturali e per le erbe, sono davvero felice di questa piacevole collaborazione.
I sacchetti sono tessuti a mano sul telaio tradizionale, usando fili di lino naturale e candida lana sarda. La preparazione dell'ordito per il telaio è anch'essa completamente manuale, proprio come facevano un tempo le nostre nonne: le Janas non amano le scorciatoie!
Infine, dopo la tessitura, le tele sono state cucite con ago e filo insieme alla fodera di cotone, per dar vita ai magici sacchetti...
Come tutte le creazioni ArJànas, i sacchetti verranno realizzati in edizione limitata: ne esisteranno soltanto dieci.
Ovviamente non poteva mancare una dolce storia ad accompagnarli. 
Spero possa riscaldarvi il cuore. :) 


- La casa delle trame luminose - 

In una piccola casa adagiata sul limitare di un verde bosco viveva una giovane tessitrice. In un piovoso pomeriggio d'autunno, seduta al suo telaio, era intenta a tessere una bella tela di lino e di lana. Le sue ore stavano scorrendo così, tra una trama e l'altra, ed ella ne era assai felice e grata. Se non che, quando l'ennesima trama venne battuta, la fanciulla ebbe un leggero capogiro. Qualcuno potrebbe pensare che ciò fosse dovuto alla fatica, ma non sempre la soluzione che appare più sensata è quella corretta. Fatto sta che decise di fermarsi. Prese ad ammirare il lavoro che si estendeva dinanzi ai suoi occhi, posò le mani davanti a sé, sul tessuto, e vi fece scorrere lievemente i polpastrelli. Assaporò la piacevole sensazione data da quel contatto familiare e al tempo stesso mutevole, come il volto della luna. Mentre era assorta nella contemplazione, inaspettatamente un delicato nastro di luce decise di farle visita; filtrava da una piccola finestra andando a posarsi sulla tela, e qui giocava con i bianchi fili intessuti dalle mani gentili. La polvere del lino sollevatasi durante la tessitura galleggiava ancora nell'aria e risplendeva deliziosamente, conferendo a quello scorcio un non so che di fatato. La fanciulla sapeva bene che tutto ciò sarebbe durato non più di pochi istanti, così fece il possibile per far propria ogni molecola di quella bellezza impalpabile e delicata. 
Quando si trovava racchiusa tra i confini del suo telaio, aveva la certezza di varcare la soglia di un mondo che in pochi avevano il privilegio di poter ammirare. Chiuse gli occhi, percorrendo con le dita i sentieri tracciati dalle trame, e si ritrovò sulla stradina di un antico borgo, lastricata ordinatamente con piccole maioliche dai riflessi vagamente argentei. Intorno a lei, dopo le tante ore trascorse al telaio, ancora riecheggiava il dolce suono del pettine di canna. Toc toc. Toc toc. Toc toc. Il ricordo del suono ovattato pareva bussare ad una porta nascosta chissà dove, in profondità; e la fanciulla intorno a sé di porte ne vedeva tante, ma non sapeva dove si trovasse quella che chiedeva con insistenza di essere aperta, né cosa celasse. Toc toc. Toc toc. Toc toc. Il suono, che durante la tessitura era ingentilito dalle morbide trame di lana, mostrava ora un sentiero che sapeva condurre altrove, al di là dei pensieri e del ricordo.
Ella vagava incuriosita per le stradine dell'antico borgo e sovente si soffermava a sbirciare all'interno delle case di pietra. Una in particolare catturò la sua attenzione, poiché non aveva alcuna porta. Toc toc. Toc toc. Toc toc. Ora il suono pareva aver guadagnato una nota di insistenza. La fanciulla si sollevò in punta di piedi per provare a scorgere, attraverso la finestra, cosa vi fosse all'interno della misteriosa casa. Purtroppo però la finestra era posta più in alto rispetto a quelle delle altre case, e la poverina dovette scivolare svariate volte prima di riuscire nel suo intento. Finalmente la punta del suo piede fece presa in una fenditura del muro e la fanciulla riuscì a sollevarsi quanto bastava per riuscire a saziare la sua curiosità. Ecco che, all'interno della stanza, vide se stessa. Era seduta al telaio, intenta nella tessitura. Toc toc. Toc toc. Toc toc. D'improvviso la fanciulla dentro la stanza smise di tessere e sorrise, illuminata dalla calda luce che ella stessa aveva nel cuore. Oltrepassò i confini del suo telaio e si diresse verso la porta d'ingresso. Quando la aprì, un volo di candide garzette si librò nell'aria, portando con sé qualche scintilla di quella preziosa luce che volò in alto, tra le nuvole grigie e le gocce di pioggia che cadevano fitte.

Infine, ecco alcune immagini che mostrano la lavorazione interamente manuale dei sacchetti.

Tessuto in lino sardo tessuto a mano da Arianna Pintus
Un momento della tessitura manuale della tela

Tessuto in lino sardo tessuto a mano da Arianna Pintus
La tela tessuta a mano sul telaio

Tessuto in lino sardo tessuto a mano da Arianna Pintus
La rifinitura dei bordi eseguita con l'ago e il filo di lino

Tessuto in lino sardo tessuto a mano da Arianna Pintus
Interno del sacchetto: particolare delle
 cuciture realizzate a mano
Per vedere tutte le altre mie creazioni clicca qui


lunedì 1 dicembre 2014

"Gocce di lavanda": le Stagioni nel Cuore

Sciarpa ArJanas tessuta a mano al telaio in lana e alpacaOgni stagione è uno stato interiore, un sentimento che può nascere e perdurare più o meno a lungo nel cuore. Al di là dei cambiamenti metereologici e stagionali, i mutamenti che appartengono ai cicli del nostro essere non hanno confini tanto netti da poterne stabilire rigidamente l'inizio e la fine. Così una mattina, mentre confezionavo il sacchetto di fiori di lavanda che avrei poi riposto tra le pieghe della copertina "Nuvola", per un momento mi sono sentita in Primavera. Complice anche il sole che sfavillante si alzava nel cielo, inconsapevole di accendere con tanto fervore le prime luci di una mattina di metà novembre, ho avvertito una scintilla di Primavera nell'aria... 
Mi è venuta voglia di avere tra le mani fili dai colori tenui e primaverili, così ho tessuto una variante della sciarpa "Gocce di lavanda" utilizzando il filato in alpaca e lana de "La Fattoria del Gelso", tinto a mano con colorazioni ecofriendly; con esso ho tessuto la trama. Per l'ordito ho scelto un mix di lana e mohair verde scuro, viola e grigio chiaro. Il bottone che chiude la sciarpa è realizzato artigianalmente con un pezzetto di ramo di limone. Infine, una delle mie piccole Janas danza e saltella qua e là divertita, e si nasconde tra le morbide frange... non poteva certo mancare!
Come ogni mia creazione, questa sciarpa ha la sua storia che viene stampata e spedita insieme ad essa. Puoi leggerla qui:

Per ulteriori informazioni sulla sciarpa, contattami!


Sciarpa ArJanas tessuta a mano al telaio in lana e alpaca

Sciarpa ArJanas tessuta a mano al telaio in lana e alpaca

*tinto a mano con colorazioni ecofriendly

"Nuvola": un dolce abbraccio tessuto a mano

La copertina ArJànas "Nuvola" accoglie e riscalda in un morbido abbraccio i sogni di un piccolo tesoro appena nato. L'ho ideata per dare un benvenuto speciale alle nuove vite che si affacciano al mondo. La lana merino* purissima che somiglia proprio a una candida nuvoletta, viene filata a mano e, per ogni bimbo o bimba che riceve la copertina, scelgo un albero secolare che mi tiene compagnia durante la filatura del primo gomitolo. Questo per far sì che ogni piccola vita possa avere radici salde, alti rami per poter accarezzare il cielo e semi in abbondanza, perché la Natura le doni tutto ciò di cui necessita per poter spiccare il volo. La copertina viene poi tessuta a mano, e insieme alle sue trame vengono tessuti i racconti contenuti nel libro rilegato a mano "Storie di bimbe, di fate e di telai". Sono felice al sol pensiero che tutto ciò possa far parte della vita di un bimbo, come una bella storia dal sapore antico da raccontare con il sorriso nel cuore... stringendosi in un dolce abbraccio.
Vorresti ricevere informazioni su questa creazione o averne una realizzata appositamente per te? Contattami! :)




*Utilizzo esclusivamente lana non trattata e proveniente da allevamenti in cui non si pratica il "mulesing".